Contributo a cura di Cristina Pozzi, Ceo & Co-Founder Edulia dal Sapere Treccani
Immaginiamo un’aula dove alcuni studenti stanno lavorando alla progettazione delle piramidi con difficili calcoli che vengono dati in pasto a un’intelligenza artificiale per generare il progetto perfetto, altri dialogano con Dante al fine di farsi spiegare cosa c’è dietro agli aneddoti che vengono raccontanti nell’Inferno mentre un altro gruppo scrive un racconto collaborando con una chat intelligente.
Sono scenari di utilizzo di strumenti di Intelligenza Artificiale Generativa (GenAI) che molti oggi stanno iniziando a immaginare, e, alcuni, a sperimentare.
In questa fase delicata questi nuovi strumenti sono entrati nelle nostre vite a una velocità senza pari e si affacciano tra i banchi di scuola.
Ci si chiede dunque se farli entrare in aula.
Il fatto è che ci sono già. Ci sono attraverso studentesse e studenti che li possono sperimentare con pochi click attraverso un semplice smartphone, ci sono attraverso gli insegnanti che potrebbero usarli a casa, per gioco o per lavoro, ci sono attraverso l’attualità, le fake news, le immagini sintetiche che circolano sul web, le truffe, i video. Ci sono perché sono a pieno titolo entrati nella nostra cultura.
L’educazione è automaticamente chiamata in causa. Questi strumenti andranno certamente a trasformare il modo in cui studentesse e studenti apprendono, pensano, risolvono problemi e interagiscono con la conoscenza.
Possiamo allora dare un po’ di spazio alla GenAI anche nelle scuole italiane, per sperimentare insieme alla classe. Il progetto “ImparIAmo a scuola con l’Intelligenza Artificiale”, partendo proprio da questo presupposto, si propone di offrire alle scuole un itinerario per navigare questo nuovo mondo con il supporto di esperti in didattica e tecnologia.
Sono oltre 50 le scuole partecipanti, disseminate in 16 regioni con il coinvolgimento di 328 docenti e dirigenti scolastici che hanno aderito a un percorso che si pone l’obiettivo di strutturare attività didattiche significative utilizzando e mettendo sotto la lente di ingrandimento questi nuovi strumenti. Il progetto si snoda attraverso fasi ben definite: webinar introduttivi, attività in classe e un evento finale di restituzione. In un arco di tempo che va da gennaio a maggio 2024, si prevedono incontri, formazioni online e un lavoro costante e monitorato in aula. Due percorsi paralleli vedono i docenti e gli studenti impegnati a integrare l’IA nei meccanismi dell’insegnamento e dell’apprendimento quotidiano, sempre con un occhio critico verso le potenzialità e i rischi di questi strumenti.
L’IA non è un semplice argomento da trattare in lezione, ma una rivoluzione del pensiero della quale fare esperienza con consapevolezza. Gli strumenti offerti dall’IA devono essere messi nelle mani di chi, con competenza didattica, può tracciare percorsi che pongano gli studenti al centro del processo di apprendimento, raccogliendo anche un feedback strutturato sulle lezioni imparate e le sfide da affrontare in quello che è e sarà un processo continuo e reiterato per i prossimi anni. Il progetto si svolge per questo sotto lo sguardo attento del MIM, in particolare del Sottosegretario On. Paola Frassinetti supportata dall’ufficio dell’innovazione didattica e digitale sotto la direzione del DG Gianna Barbieri; con loro saranno analizzati i risultati raccolti attraverso questionari quantitativi e qualitativi, somministrati sia ai docenti che agli studenti coinvolti nel progetto così che possano essere individuate indicazioni per la creazione di linee guida sull’utilizzo abilitante dell’AI per la scuola di oggi e di domani.
Stiamo gettando le basi di un nuovo paradigma e dobbiamo farlo con chi tutti i giorni vive l’aula con le sue dinamiche educative e può mettere a disposizione le proprie competenze partendo da un punto di vista pedagogico, informato dalle nuove tecnologie e non viceversa. È cruciale che i diversi soggetti che prendono parte alla comunità educante uniscano le forze per permettere alla Scuola di essere pioniera e di prendere parte alla definizione del futuro.