La digitalizzazione tra scuola, informazione e divulgazione

Cristina Pozzi – Ceo e Co-founder Edulia dal Sapere Treccani

Se vi chiedessi di disegnarmi una pecora cosa vi verrebbe in mente?
Forse ad alcuni, come a me, verrà la tentazione di disegnare una scatola con tre fori all’interno della quale è contenuto l’animale. I fori, come ci ha insegnato la lettura de Il Piccolo Principe, le permettono di respirare. Quella scatola racchiude infinte possibilità e modi di essere della pecora. Quella scatola contiene l’incontenibile: l’immaginazione, la nostra capacità di pensare altro rispetto alla realtà attuale, di progettare, letteralmente gettare avanti lo sguardo verso il futuro e le cose che (ancora) non esistono. La nostra specie non solo vive una realtà interiore che arricchisce la nostra esperienza del mondo, ma ha sviluppato anche l’incredibile capacità di condividere immagini, idee, storie, istruzioni e cultura. In effetti, se seguiamo gli studi di Micheal Tomasello, il salto cognitivo degli esseri umani rispetto alle altre specie sarebbe proprio frutto della capacità di comprendere gli altri come esseri a loro volta dotati di intenzione con i quali comunicare, condividere il focus della nostra attenzione, giocare, interagire e impegnarci nell’apprendimento culturale. Nel tempo abbiamo aumentato questa capacità con artefatti sempre più evoluti e in potremmo ripercorrere la storia dell’umanità proprio seguendo le evoluzioni dei mezzi che abbiamo via via adottato per pensare, comunicare ed educare, come perni fondamentali del nostro modo di vedere il mondo, di interpretarlo e di concepire il ruolo degli esseri umani nella natura. Si tratta di un tipo di tecnologie che chiamiamo intellettuali perché partecipano ai nostri pensieri e alle nostre attività cognitive, plasmandole. Quando ci accingiamo a scrivere qualcosa su un quaderno, a digitare su uno smartphone o un computer, quando interagiamo con una chat frutto di tecnologie di intelligenza artificiale, quando leggiamo un libro o un articolo su internet o clicchiamo su un link, quando usiamo una calcolatrice, quanto guardiamo un video o registriamo un audio per un’amica, stiamo usando tecnologie che prendono parte alla composizione della nostra mente diventandone un elemento fondamentale. Per questo le tecnologie che adottiamo contribuiscono a influenzare in modo drammatico i nostri linguaggi e tutte le modalità con cui condividiamo e trasmettiamo la cultura.


Esplorare e scoprire gli strumenti e i linguaggi che contraddistinguono la contemporaneità è dunque cruciale perché fondante per la società e per i nostri pilastri come, ad esempio, quello dell’educazione che da sempre è un nodo fondamentale di questo discorso: che cos’è l’educazione se non una condivisione di immaginazione tra menti?
Le storie, le conoscenze e le informazioni che condividiamo influenzano la nostra identità e il nostro vivere sociale determinando il modo in cui diamo senso al nostro esistere, formando quindi le persone, così come ci proponiamo di fare quando progettiamo un percorso educativo.
Oggi stiamo vivendo una trasformazione dei mezzi e dei linguaggi con cui lo facciamo per effetto della rivoluzione digitale e dello sviluppo delle tecnologie di intelligenza artificiale che sta travolgendoci e della quale stiamo esplorando solo la superficie. Chi di noi si occupa di informazione, divulgazione ed educazione è chiamato a interrogarsi su questi cambiamenti al fine di offrire le lenti interpretative e i mezzi per comprendere e decodificare il mondo nel quale viviamo. Ecco perché la portata della trasformazione digitale in ambito scolastico è enorme. Dotando le scuole degli strumenti e della formazione necessaria a usarli, due cose che dovrebbero essere sempre profondamente collegate, mettiamo nelle condizioni l’intera comunità di sperimentare e prendere parte alla costruzione della società presente e futura. E proprio la comunità, quella che educa e che mette a fattor comune cultura e competenze, può fare la differenza in quanto rappresenta uno degli spazi fondamentali di produzione di senso della società.

Se linguaggi e tecnologie cambiano nel tempo, infatti, tutti questi mezzi rispecchiano quel bisogno, quella tendenza umana a trascendere e ad arricchire la realtà attraverso la vita immaginativa e sociale permettendoci di superare i confini delle nostre menti individuali.