di MARINA LODIGIANI
Esperta di didattica digitale e tecnologia
Formatore di Impara Digitale
PRESENTAZIONE
Raccontati in un tweet (max 140 caratteri)
Ho 36 anni, ma vado ancora a scuola. Appassionata di tecnologie: insegno e imparo. Citazione di mia mamma: “Un giorno una mano uscirà dallo schermo e ti catturerà!”.
ISPIRAZIONE
Quali visionari o quali esperienze personali, vicine e lontane, ti hanno formato e ispirano il tuo lavoro quotidiano?
La mia ispirazione sono i bambini, la loro voglia di imparare e di scoprire ogni giorno qualcosa di nuovo. “Oggi cosa facciamo di bello?” è la domanda che preferisco. Mi piacerebbe fosse il primo pensiero di ogni studente quando entra a scuola.
INNOVARE, TUTTI I GIORNI
In poche parole, qual è il metodo didattico che orienta e contraddistingue le tue azioni di insegnante, quotidianamente?
Non sono la classica insegnante, bensì una formatrice: propongo alle scuole progetti di tecnologia e informatica. Mi piace tenermi sempre aggiornata e condivido con i miei studenti tutte le novità che arricchiscono la mia dotazione tecnologica. Utilizzo principalmente una didattica di tipo laboratoriale: poche parole e tanta pratica!
CHE CLASSE!
Descrivi la tua aula, gli arredi, gli strumenti, le eventuali dotazioni digitali
Principalmente utilizziamo il laboratorio, ma con i dispositivi mobili, tra cui il mio personale, capita di lavorare anche in corridoio o in classe, a volte occupando tutti e tre questi spazi contemporaneamente! Ho la fortuna di lavorare in plessi dotati di laboratori di informatica funzionanti e funzionali, in ogni aula è presente una LIM o un videoproiettore e sta arrivando anche qualche tablet. La tecnologia non manca, ma gli arredi sono ancora quelli classici.
ALUNNI COMPETENTI AL CENTRO
Raccontaci un’esperienza didattica nella quale hai potuto osservare la crescita e le competenze “agite” dei tuoi alunni
Quest’anno in una classe quarta di scuola primaria è stato avviato un progetto di coding. Insieme all’insegnante di classe abbiamo scelto Scratch come programma principale, prima guidando i bambini e affiancandoli nell’attività, poi lasciandoli liberi di creare e di lavorare da soli o in gruppo. Durante il percorso ho portato a scuola diversi strumenti che si interfacciano con il software o che hanno alla base del loro funzionamento una parte di coding: un kit Lego WeDo, la scheda Makey Makey e Sphero.
Tutti gli strumenti sono stati consegnati ai bambini con una premessa: “Organizzeremo una lezione aperta e sarete voi a mostrare ai genitori strumenti, programmi, applicazioni e ciò che imparerete in questo progetto”. Abbiamo creato i gruppi e dato qualche indicazione, lasciando poi loro carta bianca: sono riusciti a gestire i ruoli, provare le parti, montare e smontare mattoncini, configurare i tablet, creare algoritmi e script, provando e riprovando, aiutandosi e collaborando. E l’ultimo giorno di scuola hanno tenuto una bellissima lezione interattiva, mettendo alla prova e stupendo mamme, papà, nonni e zii!
ZOOM SUI FERRI DEL MESTIERE
Di quale strumento o risorsa digitale non puoi fare a meno nel tuo lavoro? Con quali modalità lo utilizzi? Quali le potenzialità, le ricadute formative, le possibili criticità?
Ho sempre con me il mio computer e il mio tablet. Utilizzo molti applicativi e sono sempre alla ricerca di novità, perché non mi piace mai realizzare due volte lo stesso prodotto con lo stesso applicativo!
Personalmente non potrei fare a meno del mondo Google: la mail, lo spazio collaborativo e condiviso di Drive con tantissime altre App da collegare e i componenti aggiuntivi di Chrome, il canale di Youtube, il calendario che posso condividere con i colleghi e ancora tanto altro.
A scuola scelgo le applicazioni più adatte agli studenti e al prodotto da realizzare: quest’anno, lavorando con i tablet, ho utilizzato molto Chatter Kids e Toontastic per attività di storytelling, Videoscribe e Passo Uno – Stop Motion Studio per realizzare un piccolo video con la tecnica della stopmotion (tanti scatti in sequenza che differiscono per un piccolo particolare): lo abbiamo condiviso con il titolo “Verso il buio ed oltre“.
In laboratorio prediligo software open source, come Didapages che permette di realizzare ebook, o applicativi web based come Padlet, che utilizzo per attività di brainstorming, poiché permette di creare una bacheca e condividerla con gli alunni dando loro la possibilità di contribuire, senza aver bisogno delle credenziali di accesso.
Ogni applicazione è per loro una scoperta ed è spesso una sorpresa anche per me scoprirne punti di forza e criticità, grazie alle loro osservazioni. Per la realizzazione dei video con la tecnica della stopmotion i bambini hanno sperimentato in prima persona la necessità di lavorare insieme, collaborando e prestando molta attenzione alle fasi di realizzazione, poiché il prodotto sarebbe stato uno solo, impossibile da realizzare senza un lavoro di squadra.
CONDIVISIONE
Studenti, famiglie, colleghi. Chi sono le persone con le quali condividi idee, progetti, metodi, esperienze, dubbi?
Collaboro con diverse scuole, e con alcune costantemente da anni: posso quindi affermare di avere ormai un team di colleghe con cui condividere la mia passione per la tecnologia, apprezzando molto il fatto che siano disponibili ad avventurarsi anche in territori a loro sconosciuti. Insieme definiamo il progetto, gli step, gli strumenti da utilizzare e quale sarà il prodotto finale. Gli studenti si mostrano sempre entusiasti e portano questo entusiasmo a casa, contagiando anche i genitori. Questo è un percorso che coinvolge davvero tutti e tutti imparano qualcosa.
FUTURO
Come immagini la scuola che sarà?
Mi piacerebbe una scuola che permetta ai bambini di imparare facendo, che li aiuti a scoprire le loro capacità e i loro talenti.