Come tenere in “equilibrio” alunni, genitori e colleghi

di ANNA MANCUSO

Maestra di scuola primaria e animatrice digitale

Istituto Comprensivo 3 di Bassano del Grappa

PRESENTAZIONE

Raccontati in un tweet

Insegnante per caso, curiosa da sempre, da 25 anni credo ancora che il mio sia un lavoro meraviglioso: imparo divertendomi! 

ISPIRAZIONE

Quali visionari o quali esperienze personali, vicine e lontane, ti hanno formato e ispirano il tuo lavoro quotidiano?

La prima e fondamentale esperienza è stata quella di lavorare con Aladino Tognon, il mio dirigente scolastico per più di 20 anni: visionario per eccellenza, ha saputo coinvolgere la nostra scuola in sfide progettuali che, ancor oggi, sono all’avanguardia.

Mi ha insegnato che un clima disteso all’interno di un gruppo è il motore centrale per realizzare apprendimenti duraturi; ha sempre sostenuto le mie sperimentazioni, anche quelle più impensabili!

Un’altra fonte di ispirazione sono stati, sono e saranno i miei alunni. Ho imparato da loro e con loro a non avere preconcetti, a meravigliarmi, a piangere e ridere a crepapelle. Pian piano, ho capito quanto in classe fosse importante puntare non solo su concetti e conoscenze, ma lasciar emergere anche le emozioni: solo così è possibile fare di ogni giorno di scuola, un giorno che vale la pena ricordare.

La terza fonte di ispirazione sono sicuramente le esperienze condivise in rete dai miei colleghi, molti dei quali animatori digitali come me.

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Carrucole nel cortile della scuola. Foto di A.Mancuso

 

INNOVARE, TUTTI I GIORNI

In poche parole, qual è il metodo didattico che orienta e contraddistingue le tue azioni di insegnante, quotidianamente?

 Il principale “mantra” che mi guida tutti i giorni è non dimenticarti di essere flessibile: non sempre ciò che ho programmato in anticipo coincide con quello che la classe necessita, in quel particolare momento. Cerco di cogliere i segnali e le esigenze quotidiane espresse dai miei alunni: lì c’è tutto il senso della loro voglia di capire, di mettersi in gioco, di scoprire.

Negli anni ho poi sperimentato e consolidato alcune strategie nell’impostare le lezioni e nella gestione del gruppo: le condivido qui nella speranza possano essere utili o, in qualsiasi modo, di ispirazione:

  • INIZIAMO BENE la mattina, prima di iniziare la lezione propongo un piccolo “rituale” per ricordare che, anche in classe, siamo sempre parte di un tutto. Tenendoci per mano, ognuno augura qualcosa di positivo al gruppo, oppure ribadisce l’impegno personale che si è assunto per migliorare nel lavoro o nelle relazioni;
  • CERCHIO MAGICO: un momento in cui si parla dei problemi che sorgono all’interno della classe o della scuola. Regole del “cerchio magico”: nessuno giudica; ci si confronta con l’obiettivo di trovare una soluzione condivisa; quello che si dice nel cerchio rimane nel cerchio e non va trasformato in chiacchiere. La strategia funziona e mi è capitato anche che, dopo un po’, i ragazzi lo organizzassero autonomamente!
  •  POCHE SPIEGAZIONI: mi sono imposta di spiegare solo quando davvero necessario e molto molto brevemente. Prima di iniziare ricordo quanto sia importante impegnarsi ad ascoltare, senza interrompere. Poi si passa all’azione e se occorre, ripeto o chiarisco di nuovo, ma individualmente
  • VERSO L’AUTOVALUTAZIONE: condivido con gli alunni gli obiettivi da raggiungere e i criteri di valutazione; dedico tempo al confronto su trucchi e strategie che gli stessi bambini hanno trovato efficaci nell’apprendimento, cercando così abituarli, gradualmente, all’autovalutazione
  •  W IL DIGITALE: strategica l’alleanza con le nuove tecnologie e non solo perché sono la mia passione da sempre: sono una parte essenziale del mondo in cui i ragazzi vivono e ben si coniugano con una scuola proiettata verso il futuro, che intende formare cittadini competenti anche digitalmente, capaci di utilizzare la tecnologia per collaborare e di creare cultura.
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Esperiementi con LegoWeDo. Foto di A.Mancuso

 

CHE CLASSE!

Descrivi la tua aula, gli arredi, gli strumenti, le eventuali dotazioni digitali

Aula decisamente troppo piccola, ma decisamente ben attrezzata: LIM con doppio schermo per consentire a tutti di vedere comodamente e uno speciale dispositivo che consente di collegare e replicare sullo schermo qualsiasi dispositivo si stia utilizzando in classe. Abbiamo poi una bella scaffalatura dove riporre, oltre al materiale di ciascuno, tutto ciò che ci può servire per inventare, replicare, capire, costruire: Lego, cartoncini, attrezzi, ventole, motorini, interruttori…
Ho iniziato da poco l’anno scolastico un nuova prima e in classe abbiamo finalmente degli arredi di nuova concezione: sedie con rotelle e banchi modulari che mi permetteranno di  modificare velocemente il setting dell’aula.

ALUNNI COMPETENTI AL CENTRO

Raccontaci un’esperienza didattica nella quale hai potuto osservare la crescita e le competenze “agite” dei tuoi alunni

Durante la scorsa “Settimana della Scienza”, iniziativa alla quale partecipiamo ogni anno, abbiamo proposto che ogni classe organizzasse dei laboratori da animare per i compagni, con una modalità di peer tutoring.

Il tema comune era l’”equilibrio” ed ogni classe ha scelto come svilupparlo. Nella mia quinta abbiamo lavorato, organizzati in gruppi cooperativi, su baricentro e leve: c’era il gruppetto responsabile del museo delle leve e quello di carrucole ed argani; il gruppo che faceva provare LegoWeDo e la gru e quello che all’esterno si occupava del giro in carriola e della bicicletta con il cambio.
In questa esperienza gli alunni non hanno imparato solo concetti di fisica, ma molto, molto di più: sapersi dividere i compiti senza litigare; capire come parlare per presentare chiaramente  le attività; riuscire a gestire un po’ d’ansia o fronteggiare un piccolo imprevisto. Insomma li ho visti diventare una vera e propria squadra. Gli stessi ragazzi hanno detto:

« Abbiamo imparato di più e con molta meno noia, il fatto di aver di fronte a noi non un insegnante ma dei compagni ci ha costretto ad essere davvero preparati: immagina la figuraccia che avremmo fatto altrimenti!! Ci siamo sentiti valorizzati e con una responsabilità da grandi.»

A grande richiesta abbiamo proposto lo stesso laboratorio anche ai genitori della classe: è stato un momento emozionante per tutti; i genitori erano visibilmente orgogliosi dei loro figli. E finalmente hanno potuto “toccare con mano” i tanti discorsi pedagogici sulla centralità dell’esperienza, della collaborazione che avevano sentito ripetere negli anni da noi insegnanti!

ZOOM SUI FERRI DEL MESTIERE

Di quale strumento o risorsa digitale non puoi fare a meno nel tuo lavoro? Con quali modalità lo utilizzi? Quali le potenzialità, le ricadute formative, le possibili criticità?

Certamente il web.  Come fonte pressoché illimitata di contenuti, ma soprattutto per la possibilità che offre in termini di condivisione e collaborazione. Da tempo utilizzo in classe Google Drive che permette agli alunni di creare e collaborare facilmente a diversi progetti. Poi utilizzo molto Pearltrees per collezionare ed organizzare materiali interessanti e Prezi, per realizzare presentazioni dinamiche.

Lo scorso anno scolastico ho avuto l’opportunità di testare uno dispositivo, perfetto per il BYOD, che consente il collegamento e la condivisione dello schermo di qualsiasi device collegato alla rete interna. Penso che anche questo rientrerà tra gli strumenti tecnologici di cui difficilmente farò a meno: niente più chiavette ed incompatibilità di software tra casa e scuola; inoltre se un bambino sta lavorando sul proprio tablet o pc ed ha qualche difficoltà il suo schermo viene proiettato in un secondo sulla LIM e tutti possono contribuire a risolvere il problema!  La criticità maggiore è la connessione, che a volte ci lascia in panne e ci impone di riorganizzare le attività.

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Lezione ai genitori. Foto di A.Mancuso

 

CONDIVISIONE

Studenti, famiglie, colleghi. Chi sono le persone con le quali condividi idee, progetti, metodi, esperienze, dubbi?

Innanzitutto condivido le idee con miei colleghi di team e poi con i tutti gli insegnanti della piccola scuola dove insegno. A volte quasi mi sembrano spaventati dalle mie proposte, ma negli anni abbiamo costruito un rapporto di fiducia e stima reciproca, sappiamo quali sono i limiti e la potenzialità di ciascuno di noi.
Anche con gli alunni condivido molto: di solito le mie idee nascono proprio dalle loro curiosità e domande.
Con le famiglie cerco di condividere il più possibile: hanno piacere di sapere cosa fanno i loro figli a scuola ed io, lavorando davvero poco con i quaderni, che in molti casi sono il mezzo più semplice per mostrare a casa ciò che si è svolto a scuola, ho cercato un mezzo di condivisione aggiuntivo. Pubblico sul sito della scuola molto di ciò che accade in aula e approfitto anche per consigliare giochi, video ed esercizi che gli alunni possono utilizzare a casa per approfondimento o per rinforzo.

FUTURO

Come immagini la scuola che sarà?

La immagino un luogo dove apprendimenti formali ed informali possano finalmente darsi la mano, dove le competenze degli alunni, degli insegnanti (e anche dei genitori!) siano valorizzate ed utilizzate per la crescita di tutti. Un luogo che si fonda con il territorio, un luogo-comunità, dove si stia volentieri perché si imparano cose interessanti, ci si diverte, si è soddisfatti. Un luogo dove lo studio abbia una meta da raggiungere più alta, significativa e autentica che… ricevere un bel voto!