L’Intelligenza Nascosta. La scuola, le parole, le STEAM, la differenza. Seconda parte

Contributo di Marilù Chiofalo – Gianna Mazzini – Giovanna Galletti

Stati generali scuola digitale 5 Dicembre 2022, Bergamo

Video di riferimento 

RISVEGLIARE IL “MANCANTE”

GIOVANNA GALLETTI

Sono Giovanna Galletti e sono la passeggera dello scooter romano di cui ha parlato Marilù. 

Perché è così importante parlare oggi di intelligenza nascosta?
Perché occorre riappropriarsi di una presenza da PROTAGONISTE e PROTAGONISTI in una fase di cambiamento così importante.
PROTAGONISMO È APRIRSI ALLA POSSIBILITÀ DI STARE NEL NON GIÀ PENSATO.
Non significa fare scoperte sensazionali. significa: STARE NEL SENTIRE
ASCOLTARE LA RISONANZA DEGLI AVVENIMENTI
NON AVERE L’ANSIA DELLA RISPOSTA
STARE NELL’ACCADIMENTO
NON AVERE PAURA DELL’ERRORE


RICORDIAMOCI CHE SI PUÒ SEMPRE STARE NEL GESTO SUCCESSIVO 

Protagonismo dunque non con una interpretazione egocentrica ma come idea di presa della realtà, con una presenza forte su quello che accade.
Occorre creare una sospensione interna per risentire presenza e placare le aspettative.
Di quali aspettative parlo?
Normalmente viviamo con L’IDEA DI ESSERE LIBERE E LIBERI di pensare, scegliere agire liberamente, di poter fare qualunque cosa.

MA davvero davvero usiamo moltissime ENERGIE PER STARE IN UN GIÀ PENSATO che PRESCRIVE, DISLOCA, STABILISCE.
Non c’è un pensiero che facciamo che non passi da un FILTRO INVISIBILE che ogni volta ci dice cosa è giusto e cosa è sbagliato.
Questo filtro è l’ordine simbolico che ordina le priorità.
Che formula le aspettative che noi stessi abbiamo verso di noi.
Un sistema così persuasivo che agisce dall’interno. Ci colonizza i pensieri e dunque le azioni. Perché non si va mai alla realtà in modo diretto. I nostri pensieri fanno appello all’ordine simbolico.
E i pensieri che formuliamo raccontano la realtà che viviamo. Ci danno una interpretazione. 

MA se cambio il racconto cambia la realtà, cambiano le mie possibilità. 

Occorre sentire che la presunta libertà con cui ci muoviamo è falsa. Che manca qualcosa per esserci davvero.
Viviamo molto nel verosimile e poco nel vero.
Eppure mai come ora è importante restare attaccati al VERO.
VIVIAMO nel VEROSIMILE perché scegliamo una RAPPRESENTAZIONE di noi, conforme alle aspettative, ai ruoli.
Potremmo dire che viviamo con una controfigura.
Ma nel fare questo rinunciamo ad una parte preziosa. 

C’è un MANCANTE da RISVEGLIARE. 

Questo accade a tutti e ancora di più a noi femmine.
E PERCHÉ A NOI FEMMINE DI PIÙ?
Perché viviamo in un mondo organizzato in una logica androcentrica.
Tutte le aspettative, tutte le regole sono costruite su una logica che non ci appartiene. Costruite su una logica maschile, apparentemente neutra e universale eppure maschile.
Dunque il VEROSIMILE appare ancora più importante per stare sulla scena.
Facciamo ogni giorno un SALTO tra uno spazio e l’altro andando a vivere sempre più nel verosimile e perdendo via via l’immaginario del vero e autentico per noi.
Questo salto spesso non è un salto felice perché nasconde il disagio di lasciare sempre a casa , in un altrove una parte preziosa di sé.
Per noi di Labodif, che ci occupiamo proprio di questa differenza simbolica, il disagio misura qualcosa di importante. Noi lo indaghiamo quel disagio. Quello spazio tra il verosimile e il vero. 

Noi diciamo che il disagio è il primo grado del desiderio. 

Indica la distanza tra dove siamo e dove vorremmo essere. 

Davvero non riusciamo quasi mai ad essere pienamente noi.
A dire davvero dove siamo e anche se volessimo ci accorgiamo di non avere parole giuste.
Mancano le parole per dire il nostro sentire.
E quando mancano parole vuol dire che qualcosa non si è ancora fatta strada.
Ma ora è il momento che questo accada.
Occorre tornare a quella intelligenza di quando siamo creature piccole, dove gli orizzonti sono aperti, dove la curiosità è viva.
Ritrovarla in modo consapevole ci PERMETTE IL PROTAGONISMO delle nostre scelte.
Ci permette di riabitare il vero. 

LA REALTÀ  È  SEMPRE MODIFICABILE ANCHE QUANDO SEMBRA CHE NON LO SIA. Ogni contesto è modificabile . 

Stiamo vivendo il momento più importante nella storia umana perché ciò che facciamo o non facciamo determinerà che tipo di futuro ci sarà.
Per cambiare il mondo occorre incontrarlo davvero. 

CONTINUAZIONE

MARILÙ CHIOFALO

Ho iniziato con un filo di domande, ora so un filo di perle preziose, su come fosse accaduto che i miei piedi nudi sulla terra tra Scilla e Cariddi fossero finiti a vestire scarpe così strette, mentre la mia realtà di scienziata e insegnante si scollava astrattamente dal mio desiderio concreto: 

“De-siderio” come chi guarda alle stelle, e “con-creto” come chi cresce insieme.
E più domandavo e rispondevo con l’intelligenza nascosta finalmente da loro autorizzata, più incontravo scienziate come me, fino ad allora solo nella mia immaginazione.
E con loro ho intrapreso epiche avventure di scienza e di vita, scalato montagne in non-conferenze e fatto fisica quantistica coi videogiochi, in quell’appassionante ossimoro che siamo noi.
A valanghe altre ne arrivavano e altre arriveranno, in una genealogia di gigantesse che aprirà spazi impensabili. 

E niente sarà più come prima.