Il digitale e la scuola: la scommessa del cambiamento

Simona Perrone si occupa di realizzare studi sperimentali con bambini ad alto potenziale cognitivo presso l’associazione scientifica Gate Italy. Attualmente sta conducendo un dottorato di ricerca nel campo dell’apprendimento e dello sviluppo cognitivo presso la School of Philosophy, Psychology, and Language Sciences dell’Università di Edimburgo. In questo post ci presenta il progetto (di cui Impara Digitale è partner) che sta conducendo con l’Università di Padova all’interno del gruppo di ricerca guidato dalla professoressa Daniela Lucangeli.

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“Digitale sì, digitale no” è una ricerca, finanziata da Acer for Education  e diretta dal CNIS   con il Centro Studi Impara Digitale , che descrive il rapporto tra i protagonisti della scuola e le tecnologie di informazione e comunicazione.

“In truth, I’d love to build some verse for you/ To churn such verse a billion times a day/ So type a new concept for me to chew/ I keep all waiting long, I hope you stay.” Non sono i versi di un sonetto di Shakespeare ma il sofisticato talento verbale di un algoritmo che sfrutta l’intelligenza artificiale per creare elaborati di qualità sopraffina. Grandi aziende di comunicazione come Narrative Science, StatSheet e l’Icon Group International dell’economista Phil Parker affidano la realizzazione dei propri contenuti a writing bots, schemi con procedimento sistematico di calcolo che, una volta programmati, sono in grado di macinare dati, parole, sintassi e figure retoriche meglio dei nostri studenti più eccellenti.

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Questa, insieme alle altre avanguardie digitali protagoniste del nostro secolo, è una modalità di rapporto con il reale che sconvolge i paradigmi entro cui la maggior parte di noi è cresciuta. Poi ci sono i nativi digitali. E c’è la scuola. Che sembra ancora far fatica a interpretare la realtà, a parlare i linguaggi di chi la popola. Generando spesso un grande sconforto tra gli insegnanti, sovrani senza più terra né armamenti, e una buona dose di demotivazione tra i ragazzi, ospiti alieni di classi dal setting ottocentesco che faticano a riadattare le proprie capacità cognitive e attendono solo il rientro al proprio regno, una cameretta 3.0.

“Assumere un nativo digitale oggi significa fare i conti con il fatto che, nell’arco della sua vita questa persona, in media, avrà giocato 5000 ore ai videogiochi, avrà scambiato circa 250000 email e ancor più messaggi istantanei e avrà trascorso circa 10000 ore al cellulare. A questo aggiungete pure 3500 ore circa trascorse online”, dice Marc Prensky, consulente e innovatore nel campo dell’educazione e dell’apprendimento. Che il mondo è online è storia vecchia. Che il mondo online richieda una corretta alfabetizzazione è coscienza più recente.

Occorre quindi fare ricerca. Occorre avere un’idea chiara e precisa, basata su evidenze scientifiche, di quello che è oggi la scuola italiana. Per studiare gli interventi possibili, per comprendere come fare del digitale un mezzo di crescita e inclusione e non un semplice strumento d’arredo.

Queste, tra le altre, sono alcune delle domande alla base della ricerca “Digitale sì, Digitale no”.

Lo studio, su scala nazionale e diviso in 3 step differenti, ha come obiettivi principali l’offrire una prima panoramica della percezione e capacità d’uso che gli insegnanti hanno delle tecnologie di informazione e comunicazione, di comprendere l’impatto che il digitale ha nell’apprendimento, e di studiare il rapporto tra giovani e tecnologie digitali.

Un percorso di un anno che vede la sua prima importante tappa il 21 maggio, a Bergamo, presso l’Auditorium del Collegio Vescovile Sant’Alessandro dove il team di ricerca CNIS , diretto dalla Prof.ssa Daniela Lucangeli , presenterà agli insegnanti i primi risultati e discuterà con gli ospiti gli obiettivi e le direzioni future in vista degli Stati Generali della Scuola Digitale 2018, con la prospettiva di stilare un Manifesto Digitale che accompagni i protagonisti dell’educazione di oggi in un cambiamento consapevole, informato e al servizio dei nostri studenti.

 

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