Contributo a cura della Redazione
Come si bilancia il rapporto tra opportunità e rischi sul fronte dell’uso dei fondi PNRR per gli acquisti di risorse tecnologiche da parte delle scuole? A che punto siamo nella gestione fondi? Quali criticità si stanno riscontrando?
Noi di Impara Digitale lo abbiamo chiesto a Dirigenti Scolastici, DSGA, ai fornitori e rivenditori di tecnologie. Un’indagine non esaustiva, ma tale da consentire un primo ordine di riflessioni.
Come sappiamo, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) rappresenta un’importante occasione per trasformare il sistema scolastico italiano. Con uno stanziamento di 2,1 miliardi di euro, il piano punta a rinnovare oltre 50.000 aule in più di 8.000 istituti attraverso progetti ambiziosi come le iniziative Next Generation Classroom e Labs. L’obiettivo è favorire una transizione verso ambienti di apprendimento moderni, tecnologicamente avanzati e in grado di preparare gli studenti alle sfide del futuro.
Per la prima volta, le scuole possono beneficiare di risorse che includono non solo nuovi arredi (destinati al 20% dei fondi), ma anche tecnologie all’avanguardia e licenze software. Questo segna un passo avanti verso un approccio integrato all’istruzione, dove infrastrutture moderne e strumenti digitali si combinano per migliorare la qualità della didattica. A completamento di questo quadro, il PNRR prevede finanziamenti per la formazione degli insegnanti, garantendo che il personale scolastico sia adeguatamente preparato a sfruttare le nuove risorse.
Lo stato dell’arte
-
- Rendicontazione complessa e procedure poco chiare: molte scuole hanno completato la documentazione richiesta, ma senza ottenere conferma di validità. Questo ha causato un blocco nell’erogazione dei fondi da parte del Ministero.
- Procedure di collaudo dilatate nel tempo: le scuole si trovano spesso impossibilitate a chiudere i processi di rendicontazione finale per problemi legati alla documentazione.
- Utilizzo di fondi correnti: in alcuni casi, per fronteggiare le difficoltà, i dirigenti scolastici hanno dovuto attingere a risorse destinate alla gestione ordinaria delle scuole, con conseguenze sulla funzionalità generale degli istituti.
Le esperienze dei fornitori
Stefano Ghidini, fondatore di C2 Group e della rete Edugroup, che coinvolge oltre 300 aziende specializzate nell’edutech, sottolinea come la gestione dei fondi abbia creato un paradosso:
“Le scuole completano le procedure amministrative caricando la documentazione richiesta sui portali, ma i fondi non arrivano perché le procedure non risultano corrette. I fornitori, dal canto loro, hanno rispettato i termini di consegna, ma non vengono pagati. È una situazione che sta mettendo a rischio l’intero ecosistema”.
Secondo un’analisi condotta su un campione rappresentativo di oltre il 50% dei fornitori, ad agosto oltre l’85% delle forniture risultava completato. Tuttavia, i pagamenti erano coperti solo da un acconto del 50% erogato dal Ministero dell’Istruzione e del Merito alla fine dell’anno precedente.
Il principio di erogazione basato sul “stato avanzamento lavori” (SAL), previsto dalle regole del PNRR e ampiamente descritto nelle presentazioni ufficiali, sembrava inizialmente rassicurare sia le scuole che i fornitori. Tuttavia, si sono manifestate diverse criticità che hanno complicato il completamento delle procedure.
L’assenza di comunicazioni chiare e linee guida univoche, secondo gli intervistati, ha indotto molte istituzioni scolastiche a richiedere esclusivamente fatture relative al completamento totale dei lavori, causando un blocco delle operazioni. Questo ha allungato i tempi necessari per il collaudo delle forniture, elemento imprescindibile per la rendicontazione finale.
Nel frattempo, l’introduzione di diverse check-list operative richieste dalle autorità di gestione del PNRR ha aumentato la complessità delle procedure e generato incertezza sulla documentazione richiesta per chiudere i progetti in modo conforme. I fornitori cercano spesso di supportare le scuole nella gestione delle procedure burocratiche, ma, affermano gli intervistati, il problema principale rimane la mancanza di regole chiare e stabili, che rende difficile una chiusura rapida e conforme delle operazioni amministrative.
Questi fattori combinati hanno contribuito a rallentare ulteriormente il processo amministrativo, mettendo a rischio il rispetto delle scadenze previste.
Le difficoltà amministrative e i loro effetti
I dirigenti scolastici si trovano, dunque, spesso in una posizione difficile, chiamati a far fronte a obblighi contrattuali nei confronti dei fornitori senza poter contare su una regolare erogazione dei fondi ministeriali. Alcuni istituti hanno dovuto ricorrere a fondi alternativi, spesso destinati a spese correnti, con la speranza che i trasferimenti finanziari avvenissero in tempi rapidi. Tuttavia, questa soluzione ha portato in alcuni casi a difficoltà nella gestione ordinaria delle scuole.
Dall’altra parte, i fornitori – in particolare le piccole imprese familiari – si trovano a dover sostenere anticipi finanziari significativi senza ricevere i pagamenti dovuti. Questo ha costretto alcune aziende a intraprendere azioni legali per ottenere il saldo delle fatture, includendo ingiunzioni di pagamento e, in casi estremi, richieste di pignoramento nei confronti delle scuole.
Questa situazione, secondo gli operatori del settore, ha generato costi bancari non previsti per interessi sulle somme anticipate, aggravando ulteriormente la gestione economica delle imprese fornitrici.
Prospettive e scadenze
Con la scadenza del 30 novembre 2024 per completare le procedure di rendicontazione, il rischio di ulteriori proroghe si fa sempre più concreto. I dirigenti scolastici temono che una nuova estensione delle tempistiche possa compromettere la possibilità di rispettare gli obiettivi del PNRR, con ricadute negative sulla credibilità del sistema educativo e sul rapporto tra scuole e fornitori.
Conclusione: un’opportunità da gestire meglio
I dati raccolti evidenziano l’urgenza di semplificare le procedure amministrative, fornire linee guida chiare e garantire una maggiore rapidità nell’erogazione dei fondi. La collaborazione tra scuole, fornitori e Ministero rappresenta l’unica strada per superare le difficoltà attuali e garantire il successo delle iniziative del PNRR, assicurando così il pieno utilizzo delle risorse stanziate per la modernizzazione del sistema scolastico italiano.