Come dirigere una scuola puntando tutto sul sorriso

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di ALESSANDRA PATTI

Dirigente Scolastica

Istituto Comprensivo di Sestu (CA)

PRESENTAZIONE

Raccontati in un tweet

Pedagogista e psicologa del lavoro per formazione. Madre per desiderio. Parafulmine a scuola per destino. Ergo dirigente scolastica.

 ISPIRAZIONE

Quali visionari o quali esperienze personali, vicine e lontane, ti hanno formato e ispirano il tuo lavoro quotidiano?

Ho passato le vacanze estive dei miei 13 anni con un cugino che studiava Scienze Politiche. Ignara e priva di sovrastrutture sotto l’ombrellone ho letto Rousseau (Il contratto sociale). Subito dopo Monod (Il caso e la necessità).  Il resto è noia.patti 1

INNOVARE, TUTTI I GIORNI

In poche parole, qual è il metodo didattico che orienta e contraddistingue le tue azioni di insegnante, quotidianamente?

Da tempo non mi do pace, come educatrice, come madre, come responsabile di una istituzione formativa.

Perché gli studenti, nell’immaginario collettivo, non hanno piacere di andare a scuola? Perché l’idea di apprendere è legata alla noia, alla tristezza, alla costrizione? Perché il dovere non può esser letto come godimento, invece?

Non mi do pace, e non mi arrendo.

Voglio (si voglio, non vorrei) che i ragazzi a scuola stiano bene, siano sereni e addirittura felici. Voglio che sentano di appartenere a una comunità che li accoglie, li guida, li conosca, li riconosca e li valorizzi. Tutti. Nonunodimeno.

CHE CLASSE!

Descrivi la tua aula, gli arredi, gli strumenti, le eventuali dotazioni digitali

La nostra comunità scolastica co-progetta gli ambienti di apprendimento. Gli androni sono arancio, le aule gialle, blu, verdi. Man mano che dismettiamo arredi vetusti li sostituiamo con banchi collaborativi, componibili, colorati. Quelli restanti vengono manutenuti dagli stessi studenti e dai loro genitori, in giornate dedicate. I graffiti sconci sono stati sostituiti da quelli  ideati e realizzati dai ragazzi.

Gli ambienti per il personale scolastico sono separati, dotati di frigo, microonde, pc, distributori di bevande calde e fredde, poltrone, tavoli e bagni separati.

Il teorema del ben-essere e il suo postulato: il sorriso.pati 3

ALUNNI COMPETENTI AL CENTRO

Raccontaci un’esperienza didattica nella quale hai potuto osservare la crescita e le competenze “agite” dei tuoi alunni

FabLab a scuola. Gli alunni (12-14 anni) costruiscono le stampanti 3D, le LIM low-cost, attrezzature per i laboratori scientifici e tecnologici (microscopi, webcam, pc).

Possiedono abilità e competenze che possono essere reinvestite nel curricolo scolastico, generando riverberi positivi e spirali virtuose.

ZOOM SUI FERRI DEL MESTIERE

Di quale strumento o risorsa digitale non puoi fare a meno nel tuo lavoro? Con quali modalità lo utilizzi? Quali le potenzialità, le ricadute formative, le possibili criticità?

Sorriso. Vision lungimirante. Mission condivisa. Sorriso. Senso di appartenenza alla comunità. Sorriso.

Gli strumenti sono un corollario; utile. Non il fine, il mezzo.

CONDIVISIONE

Studenti, famiglie, colleghi. Chi sono le persone con le quali condividi idee, progetti, metodi, esperienze, dubbi?

Staff per le diverse aree progettuali, che nella nostra comunità sono tre (didattica innovativa, musica e sport), ricomprese nella cornice della sostenibilità. Ambientale, relazionale, sistemica.

La nostra mission: lavorare nel territorio, con il territorio, per il territorio.

Attività co-progettate e co-gestite con studenti (anche i piccolissimi, siamo un istituto comprensivo), enti locali (Comune e Regione), famiglie, associazioni locali, cittadinanza.

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FUTURO

Come immagini la scuola che sarà?

La scuola che vorrei? Quella che leggo negli sguardi dei ragazzi che non vogliono mancare neppure quando son malati; che vorrebbero stare ancora dopo il suono della campanella; che rientrano per le attività del pomeriggio con largo anticipo.

Perchè la scuola sono loro.

Foto di A.Patti