Dalla Redazione
Nell’era digitale, la tecnologia è parte integrante della vita quotidiana, ma qual è il suo ruolo nell’istruzione? E come può essere utilizzata al meglio per preparare gli studenti al futuro? Trovare un equilibrio tra strumenti digitali e risorse tradizionali è fondamentale per affrontare il crescente divario nelle competenze e garantire una formazione efficace. L’Unione Europea punta a raggiungere l’80% di alfabetizzazione digitale entro il 2030, ma i dati di Eurostat rivelano che oltre tre quarti delle aziende hanno difficoltà a trovare lavoratori con competenze adeguate. Inoltre, il Global Skills Report 2024 di Coursera evidenzia come il 90% dei lavori oggi richieda un livello significativo di competenze digitali. Tuttavia, la sfida che ci attende non è solo fornire accesso alla tecnologia, ma capire come utilizzarla in modo efficace nel contesto educativo. Se da un lato la tecnologia offre enormi opportunità, dall’altro un uso eccessivo o inadeguato può compromettere un adeguato sviluppo dell’apprendimento. Una ricerca condotta da Epson in Europa mostra che il 40% degli insegnanti ritiene che dispositivi come laptop e tablet possano avere un effetto negativo sulla capacità di lettura e sulla memorizzazione a lungo termine. La stessa indagine evidenzia che l’86% di docenti e genitori vede positivamente l’utilizzo di libri di testo cartacei e materiali tradizionali in classe. Questo è un dato di fatto. Non possiamo ignorarlo. Non si tratta allora di opporre il digitale al cartaceo, come è stato fatto tante volte nel passato dando voce a certi pregiudizi, quanto di fare i conti con le caratteristiche dei due diversi tipi di risorse, quelle a stampa e quelle di rete, per poi mirare ad un obiettivo di interazione e integrazione, secondo un approccio bilanciato che sia in grado di migliorare realmente l’apprendimento.
Il ricorso e metodi consolidati, legittimati dall’uso abituale della carta dei libri di testo dei fogli del lavoro didattico, è suffragato dai dati della ricerca osservativa. Studi del Karolinska Institute e di altre istituzioni dimostrano che l’apprendimento può essere compromesso da un uso non adeguatamente progettato e gestito delle strumentazioni digitali. Non deve sorprendere, dunque, che il 71% degli insegnanti e il 63% dei genitori sia portato a ritenere che il cartaceo favorisca una maggiore comprensione e memorizzazione. Prenderne atto non significa escludere la tecnologia digitale dall’orizzonte della scuola, cosa impossibile in quanto essa è inevitabilmente presente negli spazi di vita di chi insegna e di chi apprende, ma di trovarle una collocazione strategica all’interno della riflessione progettuale e dell’azione didattica della scuola. Lo dimostra il fatto che quasi la metà dei docenti chiede un migliore equilibrio tra gli strumenti digitali e i metodi tradizionali, per evitare problemi come la dipendenza dagli schermi o le difficoltà nello sviluppo cognitivo ed emotivo degli studenti. Va dunque chiarito che per sviluppare un’autentica alfabetizzazione digitale non basta insegnare ad usare un dispositivo e a dominare le sue caratteristiche tecniche: occorre puntare ad un approccio critico e consapevole. Il 21% dei genitori e il 20% degli insegnanti segnalano lo spreco connesso all’acquisto di strumenti digitali poco significativo ed efficace per la didattica, quando un investimento più mirato su materiali tradizionali, come quelli cartacei, potrebbe dare impulso al miglioramento delle attività di lettura e memorizzazione. Anche la scelta della tecnologia giusta per il tipo di progettualità cui si ispira la scuola è problema di non poco conto. Non c’è da andare dietro le mode, quanto da ragionare sul rapporto tra le caratteristiche della tecnologia e il suo impiego efficace all’interno degli spazi fisici dell’aula. Strumenti come i videoproiettori, ad esempio, possono migliorare la collaborazione e il coinvolgimento dentro le attività di classe, offrendo immagini più grandi e luminose, capaci di incrementare l’interazione tra studenti e docenti.
Un’istruzione efficace non può basarsi esclusivamente sulla tecnologia nuova, ma saperla integrare con quella tradizionale, al fine di garantire un apprendimento completo e duraturo, proiettabile anche sul mondo esterno alla scuola. Un approccio equilibrato, come suggerito dalla ricerca Epson, che combini digitale e cartaceo in modo consapevole, permette di formare studenti preparati a un mondo in continua evoluzione, dotati di competenze solide e di una capacità critica essenziale per affrontare il futuro.