Alla ricerca della popolarità. Il dolore dell’invisibilità

Durante la quarta edizione degli Stati Generali della scuola digitale, che si sono svolti a Bergamo alla fine di Novembre si è approfonditamente trattato il tema del cambiamento degli adolescenti e della famiglia.

Un intervento molto apprezzato è stato quello di Matteo Lancini  psicologo e psicoterapeuta,  docente di “Compiti evolutivi e clinica dell’adolescente e del giovane adulto” presso il Dipartimento di Psicologia dell’Università Milano-Bicocca e Presidente della Fondazione “Minotauro” di Milano.

isolated-1446623_1280Ha intitolato il suo intervento “Alla ricerca della popolarità – Il dolore dell’invisibilità” ed ha analizzato “il funzionamento degli adolescenti odierni”. Lancini si occupa delle problematiche adolescenziali, asserendo che determinanti sono sia gli anni di vita precedenti all’esordio dell’adolescenza sia il modo in cui si affrontano i compiti ineludibili dell’adolescenza stessa: la separazione, l’individuazione e la mentalizzazione del corpo nonché la nascita sociale nella società odierna.

Il primo cambiamento avvertito è quello della famiglia; la famiglia tradizionale normativa è stata sostituita da un nuovo modello, in cui la madre virtuale assurge a protagonista determinante e preponderante, abbandonando quella figura che negli anni passati era sempre stata quella di riferimento: il padre simbolico.

La famiglia tradizionale utilizzava la relazione per trasmettere i valori certi, corredati da regole e imposizioni, mentre la famiglia odierna non usa la relazione ma costruisce un’etica affettiva organizzata intorno all’idea che è molto importante capirsi e rimanere in contatto. Ben prima dell’avvento di internet la società è diventata complessa, liquida e lentamente il padre sparisce e prende il sopravvento una famiglia che va incontro al proprio figlio, senza più i vincoli e le regole del “prima il dovere e poi il piacere”, lasciando spazio ad una società narcisistica che mette al primo posto il “figlio” che diventa il vera protagonista assoluto.

La madre virtuale, anche se lontana con il corpo, è molto vicina con la mente, il fattore più importante è quello di mantenersi in costante contatto e da qui il sempre più precoce utilizzo del telefonino o dei dispositivi elettronici, che anche se riconosciuti pericolosi, concretizzano l’idea di crescere distanti con il corpo ma vicini con la mente.

La madre virtuale è con questi mezzi che governa il tutto, pur dovendo necessariamente ricorrere ad aiutanti, anche perché essa non è più solo madre ma ha assunto un ruolo sempre più attivo nella società.

Una delle conseguenza di tutto ciò è la iperattività dei figli, perché è necessario bandire la noia e la solitudine ed quindi importante riempire i vuoti con cose da fare, e sono i bambini stessi a scegliere le proprie attività, escludendo così i vecchi modelli, secondo i quali erano i genitori a scegliere cosa fosse meglio per i propri figli.

Lo stesso vale per l’amicizia perché anch’essa avrà importanti ricadute in adolescenza

La società dei like e dei followers non nasce con i Social ma è già presente all’asilo quando stringere amicizie significa avere successo e quindi, apprezzamento.

Nella famiglia tradizionale normativa i genitori erano il principale veicolo delle amicizie dei propri figli, le relazioni sociali determinavano la frequentazione dei figli degli amici e quindi i figli stessi diventavano amici a loro volta.

Oggi accade esattamente il contrario, i genitori stringono amicizia e si frequentano perché sono i propri figli ad essere amici.

Ci si trova di fronte all’adultizzazione del bambino e infantilizzazione dell’adolescente che non è più trasgressivo ed oppositivo e per il quale quel che conta è la popolarità ed il successo, se non ci sei non hai successo da qui la pornografizzazione della società e la caduta del confine tra intimo e privato, tutto acquista senso solo se è esposto.

Dopo gli anni dell’infanzia, in cui si chiede ai figli di esprimere al meglio la propria creatività, mettendoli al centro dell’universo, arrivati all’adolescenza viene loro imposto di spegnersi, di chiudersi in camera per studiare e le prestazioni da sociali diventano scolastiche, lo stesso cellulare non è più il mezzo attraverso il quale si mantiene un contatto ma diventa il mezzo di distrazione e quindi di dipendenza, da sottrarre se lo si ritiene opportuno.

 

Video dell’intervento