di Italo Ravenna
Insegnante di scuola primaria
Istituto Comprensivo Borgotaro (PA)
PRESENTAZIONE
Raccontati in un tweet
Docente di scuola primaria, Apple Distinguished Educator, creativo della didattica del fare, tecnologico e…buongustaio!
ISPIRAZIONE
Quali visionari o quali esperienze ti hanno formato e ispirano il tuo lavoro quotidiano?
Ho sempre avuto il “pallino” di fare il regista. A sette anni, mio padre, mi regalò una cinepresa Canon 8mm e un mini kit di montaggio per pellicola, che custodisco ancora gelosamente. Questa passione ho continuato a coltivarla finché, un bel giorno, il mestiere di insegnante mi ha letteralmente cambiato la vita.
Ai miei alunni insegno usando la tecnologia nella didattica e realizzo con loro cortometraggi e bellissime video-storie. Chi mi ha ispirato? Steve Jobs, Steven Spielberg e una docente all’inizio della carriera, Filomena Bartoletta. Chi ringrazio? La mia famiglia e quei Dirigenti Scolastici che hanno visto qualcosa di positivo in me e nel mio modo di insegnare.
INNOVARE, TUTTI I GIORNI
In poche parole, qual è il metodo didattico che orienta e contraddistingue le tue azioni di insegnante, quotidianamente?
La vera innovazione sta nel coniugare al meglio la tecnologia con l’insegnamento classico. Sono convinto che una scuola fatta solo con il digitale faccia perdere ai bambini la bellezza dell’impugnare una matita e “sporcarsi le mani”. Credo nella tecnologia legata alla didattica, ma come complemento e supporto alle lezioni, non come sostitutiva di una didattica tradizionale. Carta e penna quindi, che vanno a braccetto con tablet e PC: una soluzione vincente.
CHE CLASSE!
Descrivi la tua aula, gli arredi, gli strumenti, le eventuali dotazioni digitali.
La mia aula è grande e ben illuminata ma povera, gli arredi sono datati e rovinati dal tempo. La definirei minimalista: banchi e sedie, cattedra, una lavagna a pennarelli cancellabili. Sul fronte tecnologico invece abbiamo un grande schermo da 50” collegato al PC e agli iPad tramite un’AppleTv, in modo da riprodurre sul video i contenuti dei nostri device.
Niente Lim, l’ho usata per un paio d’anni, poi ho preferito la proiezione a schermo: si abbattono notevolmente i costi di acquisto e manutenzione. Per i laboratori del venerdì, o quando ne abbiamo bisogno, utilizziamo i 25 tablet acquistati con il progetto Classi 2.0 , che condividiamo anche con le altre classi del nostro Istituto.
ALUNNI COMPETENTI AL CENTRO
Raccontaci un’esperienza didattica nella quale hai potuto osservare la crescita e le competenze “agite” dei tuoi alunni
Se mi fermassi ad una, farei figurare male la mia professione! Condivido invece tre progetti, che hanno lasciato un segno profondo non solo nei miei alunni, ma che hanno cambiato profondamente anche il mio modo di lavorare:
– un cortometraggio girato con i bambini: Da Grande farò il pompiere;
– una fiaba interattiva in forma di app: La marcia dei folletti;
– un progetto didattico sulle emozioni attraverso il colore: Emozionando Colorando.
ZOOM SUI FERRI DEL MESTIERE
Di quale strumento o risorsa digitale non puoi fare a meno nel tuo lavoro? Con quali modalità lo utilizzi? Quali le potenzialità, le ricadute formative, le possibili criticità?
Non posso fare a meno della mia attrezzatura digitale, il tablet e il portatile, che mi segue e aiuta nella attività di tutti i giorni, sia come docente che come formatore.
Amo lo storytelling che propongo con app come iMovie, Adobe Spark e iStopMotion ; utilizzo ambienti di condivisione virtuali come Showbie, ClassDojo, SeeSaw e Classroom dove si apprende con il cooperative learning. Adoro il coding in tutte le sue forme, utilizzato nella robotica ma anche in applicativi come Swift Playground o sul sito dell’evento mondiale dell’Ora del Codice. Ovviamente non tralascio i social sui quali pubblico gli eventi più importanti. Come già ribadito, approvo il digitale, ma senza esagerare.
CONDIVISIONE
Studenti, famiglie, colleghi. Chi sono le persone con le quali condividi idee, progetti, metodi, esperienze, dubbi?
Il mio punto di riferimento è la community degli Apple Distinguished Educator, formata da duemilacinquecento docenti di tutto il mondo: è uno spazio in cui condividiamo a distanza progetti, metodi, soluzioni e una volta l’anno ci incontriamo in qualche parte del globo.
FUTURO
Come immagini la scuola che sarà?
In questo momento, stanno arrivando nella scuola diverse risorse e, senza dubbio, non fanno altro che bene: ma la strada è ancora lunga. Nel mio piccolo, provo ogni giorno a dare il mio contributo per costruirla. Come mi piacerebbe? Digitale, accogliente, accessibile e libera da barriere di ogni genere.
Foto di Cristina Maestri