Esperienze “ordinarie” da una classe “scomposta”

da un’esperienza di Silvia Brazzoni, Stefania Giachè, Simona Baccani, Nicoletta Fontanella, Silvia Simonetti 
Insegnanti delle classi IV A-B della scuola primaria dell’ I.C. Bruno da Osimo – Osimo (AN)

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PRESENTAZIONE
Raccontati in un tweet
Un cambiamento della scuola a 360 gradi è ormai possibile e necessario!

ispirazione

ISPIRAZIONE
Quali visionari o quali esperienze ti hanno formato e ispirano il tuo lavoro quotidiano?
La conoscenza del metodo Bardi con la sua “classe scomposta” e il desiderio di sperimentare il cambiamento in atto è stata la spinta decisiva per intraprendere una strada innovativa.

innovare

INNOVARE, TUTTI I GIORNI
In poche parole, qual è il metodo didattico che orienta e contraddistingue le tue azioni di insegnante, quotidianamente?

Seguiamo le linee guida della classe scomposta, ma non possiamo dire di caratterizzarci per un metodo specifico, poiché a seconda delle situazioni didattiche modelliamo le attività utilizzando modalità e strumenti differenti. La centralità del bambino e dei diversi stili cognitivi sono alla base di tutto. Il cambiamento comporta la rivoluzione di tutti gli aspetti della vita scolastica: la metodologia, il riassetto degli spazi, l’integrazione delle tecnologie nella didattica, il lavoro nell’ottica delle competenze, la valutazione autentica. Nella concezione di una scuola innovativa queste tematiche sono complementari ed interconnesse tra loro e solo se sviluppate parallelamente consentono un vero cambiamento nella dinamica insegnamento-apprendimento.

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CHE CLASSE!

Descrivi la tua aula, gli arredi, gli strumenti, le eventuali dotazioni digitali

Cambiando il modo di apprendere ed insegnare è stato naturale adeguare anche lo spazio fisico: per creare un ambiente più funzionale alle esigenze didattiche e dei bambini le nostre aule hanno subito un graduale cambiamento.

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Gli alunni lavorano in un tavolo con 4/5 postazioni: in gruppo imparano a collaborare, a confrontarsi, a superare le divergenze, ad aiutarsi.
La cattedra non è più necessaria: l’insegnante si muove fra i tavoli e siede accanto ai bambini.
Gli zaini vengono lasciati nelle “buchette”: c’è più spazio per muoversi e si possono spostare sedie e banchi con più facilità.
-Sono presenti video proiettore/LIM, PC, Apple Tv, armadietto per IPAD: la tecnologia è funzionale alla didattica alla pari di un libro o di una penna.
-C’è uno spazio per giocare (giochi di logica, di società, linguistici, mnemonici, Lego): ogni ora o alla fine di ogni attività, gli alunni hanno i loro “5 minuti di pausa” in cui impegnano un’altra area intellettiva e possono poi seguire meglio il resto delle lezioni.
-Divanetto, sgabelli, riviste, cruciverba e libri costituiscono l’angolo relax: i bambini si riposano e chiacchierano del più e del meno prima di iniziare la lezione, a ricreazione, durante le pause.
-Sulle pareti c’è un’area dedicata all’infografica: i principali concetti acquisiti sono rappresentati con semplici illustrazioni e sempre visibili agli alunni.
-Un carrello ci aiuta nello spostamento del materiale: quaderni, libri, iPad e ciò che serve per il lavoro viene messo a disposizione su un carrello che si muove fra i gruppi e fra le due aule.
-Al soffitto sono appese 4 nuvolette che indicano il tipo di attività: quando c’è necessità si svolge il lavoro sui “4 angoli” (smonto e rimonto – osservo e ricerco – raccolgo le idee – racconto); i gruppi, ruotando, sono impegnati in differenti attività con lo stesso tema di fondo.

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ALUNNI COMPETENTI AL CENTRO
Raccontaci un’esperienza didattica nella quale hai potuto osservare la crescita e le competenze “agite” dei tuoi alunni

In una giornata di tutoraggio ai bambini dell’I.C. “Tacchi-Venturi” di San Severino si sono evidenziate le competenze, soprattutto sociali, che gli alunni hanno messo in atto.
Abbiamo sviluppato un laboratorio chiamato Un robot per amico, che ha previsto una prima fase: studio di un articolo sul ruolo dei robot nella società contemporanea, tratto da Focus Junior, e visione di immagini e video. I tutor e i nostri ospiti a gruppi hanno sintetizzato le principali informazioni ricevute in una mappa con l’app Popplet.

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I portavoce l’hanno esposta e collettivamente abbiamo sottolineato analogie e differenze delle mappe. In seguito, muniti di matite, colori, forbici, scotch e colla, ogni gruppo ha ideato il loro robot, creando le parti del corpo, assemblandole e fotografando il prodotto finale. A questo punto con l’app Thinglink, che i tutor hanno introdotto rapidamente ed hanno fatto esplorare direttamente ai bambini, ne hanno descritto funzioni e caratteristiche. Nella fase finale, come è buona prassi, si è svolta  la condivisione e il commento dei vari lavori.

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ZOOM SUI FERRI DEL MESTIERE
Di quale strumento o risorsa digitale non puoi fare a meno nel tuo lavoro? Con quali modalità lo utilizzi?

Moltissime sono le risorse digitali di cui attualmente non potremmo fare a meno, ma se dobbiamo indicarne una senz’altro è la piattaforma Edmodo che ci permette di tenere costantemente attivo lo scambio triangolare genitori-bambini-insegnanti. La utilizziamo in tutti suoi aspetti: come archiviazione dei lavori principali, come condivisione di attività, per creare sondaggi, per assegnare compiti in modalità flipped, per anticipare argomenti o per concluderli, per suggerire attività extra scolastiche e scambiarsi opinioni, per incoraggiare gli alunni a condividere i propri hobby, talenti, peculiarità, per individualizzare i percorsi.

Quali le potenzialità, le ricadute formative, le possibili criticità?

Stiamo proseguendo questa sperimentazione con entusiasmo e motivazione proprio alla luce delle ricadute formative e del consenso positivo delle famiglie. In particolare il metodo della classe scomposta è risultato molto efficace per lo sviluppo dell’autonomia e della capacità di organizzazione dei tempi, del materiale e delle attività necessarie allo svolgimento dei compiti assegnati di volta in volta. Osservare e toccare con mano il fatto che gli alunni sappiano affrontare situazioni problematiche nuove, mettendo in atto diverse strategie, e che siano capaci di costruire i propri saperi, è la soddisfazione più grande perché rappresenta ciò che gli insegnanti sono chiamati a fare: formare nuovi cittadini riflessivi, critici ed attivi.

condivisione

CONDIVISIONE
Studenti, famiglie, colleghi. Chi sono le persone con le quali condividi idee, progetti, metodi, esperienze, dubbi?

Tutti i giorni ci sentiamo tra colleghe del team. Ogni mezzo è valido: da skype, a Telegram, a Drive, al telefono. Condividiamo idee, progetti, problemi e situazioni riguardanti i nostri alunni. Gli studenti sono i primi ad essere informati e resi partecipi dei progetti; molto spesso sono loro che propongono direttamente cosa e come affrontare  le attività, quali strumenti utilizzare e quali modalità attuare. Da un anno abbiamo anche un sito che funziona un po’ come repository delle esperienze più significative, un po’ come segnale di incoraggiamento per chi vuole intraprendere un percorso di innovazione: www.scuoladifuturo.com

futuro

FUTURO
Come immagini la scuola che sarà?

Immaginiamo una scuola in continua evoluzione in cui i bambini diventano sempre più attivi nel loro percorso di conoscenza, dove gli insegnanti si formano continuamente, consapevoli che nel cambiamento e nell’evoluzione tecnologica e digitale trovano grandi alleati per riuscire a far acquisire le competenze che il mondo richiede. Le esperienze di innovazione, grazie anche al web ed ai canali social, contageranno sempre più rapidamente anche i colleghi più restii al cambiamento. La scuola che sarà è già qui!

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